Europa

Atene, riapre l’Acropoli

Il Partenone, visto da vicino è emozione unica. Anche se Atene non è solo Acropoli, che finalmente riapre, dopo il lockdown per il Coronavirus. C’è una città nuova che sta nascendo e alle bellezze di Fidia si affiancano le creazioni di Renzo Piano, come il centro culturale della Fonazione Niarchos. Vivace, allegra, colta, piena di gioia di vivere. Una capitale europea perfetta per ogni stagione, dal’autuno alla primavera e d’estate spesso colpevolmente trascurata, saltata totalmente per raggiungere in velocità un’isola. Invece, merita. Moltissimo.

Si cammina sull’Acropoli, o nel parco dell’Accademia di Platone e si immagina che su questi sentieri filosofeggiava Socrate, Pericle studiava le sue strategie, Fidia scolpiva le sue meraviglie.“Kalos kagathos”, il concetto di bello e buono, la perfezione fisica e l’integrità morale, nasce qui, la democrazia nasce qui, come tutta la nostra civiltà.

Siamo debitori nei confronti di Atene, una città che è affascinante, divertente, viva, che una dura crisi economica non ha affatto stremato o ucciso. Anzi, ha saputo rinascere e godere della vita, fatta di cose straordinarie, come l’Acropoli, e di cose semplici, come un souvlaki o una pita.Ci sono anche ragioni nuove per visitare Atene. Il nuovo Museo dell’Acropoli, spettacolare.

Sono personalmente convinto che l’Eretteo sia uno dei templi più belli ed eleganti del mondo. Grazie soprattutto alle cariatidi, le figure femminili che con raffinatezza sono al posto delle colonne. Sull’Acropoli ci sono le copie, nel Museo gli originali, in un enorme ambiente che spazia per 4 livelli di altezza, libere di concedersi allo stupore e all’ammirazione dei visitatori. Le ragazze che vivono scolpite nel marmo, queste imperturbabili korai, che sfidano e superano il correre del tempo.

Una ha lasciato un vuoto incolmabile, se non con la sua rinnovata presenza: nell’attesa del suo ritorno, è visibile a Londra, dove sono esposti alcuni dei marmi originali del Partenone: protetti da una motivazione che ora appare risibile, essere meglio conservati al British Museum che altrove. La disputa per il loro ritorno in Grecia dura da molto tempo, e l’Unesco si è impegnato in una mediazione. Ma ora che la Grecia ha creato un museo di altissimo livello, i tempi sarebbero maturi per far finalmente rientrare quel tesoro artistico che storicamente, intellettualmente, eticamente, ha un solo posto dove stare: dove venne concepito e creato. A casa, ad Atene.

Non è città capace di stupire, ma di accompagnare in un soggiorno piacevole sì. La Plaka, allegra, coscmopolita, golosa, il Ligabetto, la montagna dei lupi, i templi, capo Sounion, la costa. Le terrazze con vista sull’Acropoli, in cima ad alberghi confortevoli e a prezzi accessibili – sono stato all’Electra Metropolis, in pieno centro, lo consiglio – dove un caffè o un drink possono durare un’eternità.

Perché lo sguardo non lascerebbe mai quella vista, sapientemente illuminata di notte, quando ammirando quelle colonne si sentono vivi l’emozione e l’orgoglio delle nostre radici, della nostra cultura e della nostra storia. Figli di Atene, lo siamo un po’ tutti noi.

 

 

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