Europa

Siviglia, amor flamenco

 Patria del flamenco, Siviglia sa essere scatenata, come don Juan, che qui passò anni vivacissimi, animando la città nel suo Secolo d’Oro. Lo spirito della città resta allegro e gaudente: gioire in riva al Guadalquivir, dove il Calle del Betis diventa un infinito bar animato.

 

Flamenco-en-sevillaDA EVITARE

Non basta andare a Siviglia per diventare don Giovanni. Nelle sue imprese il Galanteador, il seduttore, fu molto aiutato dalla quantità di vedove provocata dalle guerre del tempo: era la fine del 1500. Oggi si combatte ancora, ma meno, per fortuna.

La tomba di Cristoforo Colombo è monumento grandioso alla memoria del navigatore. Peccato che le spoglie non siano le sue. Almeno, così pare dopo che la Repubblica Dominicana sostiene che il vero corpo di Colombo è quello custodito a Santo Domingo.

Dominava il Guadalquivir e serviva per avvistare pericoli e minacce. La leggenda racconta che la cupola di questa torre fosse ricoperta di tegole dorate. Oggi la Torre del Oro merita uno sguardo e non una scalata. A meno che non si amino i modellini di navi famose: dentro c’è un piccolo museo per appassionati.

 

6358992449_51c615fe02DA NON PERDERE

Dal Barrio de Santa Cruz partivano spesso le scorrerie di don Juan, perché era qui che abitava. Questo quartiere labirinto è rimasto, in parte, come allora, fra vicoli tortuosi e alberi di arancio. Il fascino di un tempo, da esplorare a piedi.

Nel quartiere Arenal, la Taberna del Pirata era rifugio di don Juan, <marinai e prostitute>. Esibiva grossi prosciutti appesi al soffitto, il meraviglioso jamon iberico. Una tradizione che resiste al Cafè Las Teresas, tempio delle tapas, il rito spagnolo degli stuzzichini che va da mezzogiorno a notte. Bella atmosfera e bontà anche alla Bodega Santa Cruz.

<Fredda e levigata> è la maniglia della camera da letto dell’Infanta Dona Isabel nei ricordi di don Juan. Avventure nell’Alcazar, che fu fortezza dei governatori, teatro di passioni e oggi è uno dei monumenti più affascinanti della città.

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Arcate elegantissime, azulejos deliziosi, porte in legno realizzate dagli artigiani di Toledo. E’ il Patio de las Doncellas, il patio delle fanciulle, sempre nell’Alcazar, ambientazione di sogni e desideri segretissimi. Il bel giardino incassato al centro è scoperta archeologica del 2004: nel secolo d’oro era stato coperto da un lastricato di marmo.

La Macarena, a Siviglia, non è un ballo ma una Basilica, dove è custodita l’immagine sacra più amata dai sivigliani, la Virgen de la Esperanza Macarena, patrona dei toreri, capace di trasformare timore e dolore in speranza.

La Casa de Pilatos è il più sontuoso palazzo di Siviglia: costruito agli inizi del XVI secolo era la residenza dei duchi di Medinaceli. Visita splendida, nella suggestiva plaza de San Francisco, dove si svolsero le prime corride.

 

Panorama-SivigliaDOVE VEDERE IL TRAMONTO

In riva al Guadalquivir, dove il Calle del Betis diventa un infinito bar animato. Birre e cocktail, ma anche thè verde per brindare al tramonto con atmosfere orientali. Da Shiva, in calle San Jacinto, tra fumi di candele e incensi.

 

sivig1284640770840_4dc35ce92b99b78a1c67029030249a06DOVE ANDARE A BALLARE

Flamenco, flamenco. A El Tamboril, per non assistere da seduti allo spettacolo ma per scatenarsi, ballando insieme ai sivigliani. Chi gradisce ritmi meno tradizionali e ama sonorità da discoteca, vada da Boss o al Lisboa Music Club. Si fa l’alba, o anche oltre, senza problemi.

 

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