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Essaouira, la “bianca”

E’ l’antica Mogador, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, con una Medina fra le più belle di tutto il Marocco. Essaouira è vietata al traffico di ogni mezzo che non sia a trazione umana. Solo asini, carretti e biciclette possono mescolarsi fra la gente nelle stradine e nelle piccole piazze, dove sulle case bianche di calce brillano porte e imposte azzurre.

 

essaouira620_1792186bDA EVITARE

La <città bianca>, per come appare dal mare, ma anche la <città dei venti>, per gli alisei che non la trascurano mai. Essaouira è amata dai surfisti, ma non consente errori o distrazioni. Qui il mare si chiama oceano e l’Atlantico ha onde impetuose. Non si fa scuola di windsurf, tantomeno di kyte. Rimandare gli esordi ad altre occasioni.

Il porto, le dune, le palme, l’atmosfera rilassata. Non si pensi che questo possa tradursi in una tolleranza verso comportamenti che non sono apprezzati, o peggio, vietati dalla legge. E’ terra musulmana e impone, giustamente, il rispetto delle loro regole.

Essaouira ha splendidi mercati di spezie, con mille proposte divertenti e interessanti. Grandi contenitori, rigorosamente blu, reclamizzano una formidabile preparazione venduta come <Viagra africaine>. Di cosa sia fatto, nessuno lo sa. Meglio non lasciarsi prendere dall’entusiasmo.

Essaouira-market46_1475531cDA NON PERDERE

Una merenda al porto, a metà pomeriggio, con il pesce appena pescato e arrostito sulle griglie dai pescatori. Profumi incantevoli e spezie a volontà. In alto volano i gabbiani, in attesa degli avanzi.

I bastioni color ocra che corrono davanti al porto hanno un muretto basso utilizzato come panca. Le famiglie, ma in particolare le donne, si ritrovano lì a chiacchierare, a passare tempo, soprattutto quando il sole non batte con violenza e i venti non sono troppo impetuosi. Spettacolari ritratti di gruppi di famiglie in un esterno.

Venne costruito alla fine del 1800, e si chiamava Hotel de Pacha. Mantiene ancora quell’atmosfera magica che alla fine degli Anni Sessanta affascinò la generazione hippy: Jimi Hendrix, che qui ha composto <Castle in the Sand>, Frank Zappa, Leonard Cohen alloggiarono in questo albergo, oggi ribattezzato Riad Al Madina. Nella Medina, a 200 metri dalla spiaggia, camere piccole, ma d’atmosfera.

essaouira12Il grande cinema ha sempre amato Essaouira. Orson Welles girò sui bastioni le prime drammatiche sequenze del suo <Otello>, che però fu un fiasco. E’ andata meglio ai film <Le Crociate>, <Alexander> e <Troy>. Hanno lavorato qui anche Mel Gibson, Claude Lelouche e Brad Pitt.

Gli schiavi neri arrivavano con le carovane che dall’Africa centrale portavano avorio, oro, piume di struzzo, spezie. Gli Gnaoua sono i discendenti di quegli schiavi e a giugno un grande festival ripropone la loro musica, fatta di ripetizioni ipnotiche e suoni mistici. Secondo la tradizione, Fatima, la figlia di Maometto, guarì grazie al ritmo ossessivo di questa musica.

<Lalla Mira> è l’hammam più antico di Essaouira. Prende il nome che gli schiavi Gnaoua davano a uno dei loro spiriti più importanti. E’ frequentato soprattutto dalle donne, che qui possono sottoporsi a trattamenti di bellezza, ma su appuntamento riceve anche gli uomini, per i quali riserva le sessioni serali dalle 19 alle 22.

Essaouira round 2 015L’olio di argan è un cosmetico naturale estratto da una pianta e molto apprezzato dalle donne berbere. Rende la pelle morbida e setosa, e nella Medina viene venduto sotto forma di creme, saponi, lozioni per capelli. E’ utile anche agli uomini, perché combatte la calvizie. C’è anche una versione alimentare di questo olio che impastato con mandorle tritate e miele diventa cibo energetico, lo chiamano amlu, molto usato per la prima colazione.

Sono il prodotto migliore dell’artigianato di Essaouira. Le scatole di radica di Thuya, una conifera che si trova soltanto nel nordovest dell’Africa. Con questo legno vengono realizzate anche insalatiere, portagioielli, scacchiere: con qualche giorno di tempo, le botteghe della Medina sono in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.

Da Raffia Craft, in rue d’Agadir, si trovano sandali e scarpe che poi finiscono a prezzi decisamente maggiorati nelle boutique di mezza Europa. Borse e accessori a buon mercato anche da Poupa Litza, la boutique della stilista francese Litza Chela che rielabora la tradizione berbera.

Essaouira-PresentationTRAMONTO

Sui bastioni, in cima alla scogliera della Skala de la Ville, mentre il sole si perde nell’Atlantico, e il fumo sale dalle griglie dei pescatori, fra le barche colorate e le reti stese ad asciugare. Qualche vela all’orizzonte, donne eleganti che sciamano in gruppo avvolte negli ampi djellaba colorati e decorati, tuniche di cotone capaci di proteggere anche dal caldo. Un mondo antico e fiero.

BALLARE

La vita notturna non è la maggiore attrazione di Essaouira. Abbastanza animata la discoteca davanti all’hotel des Iles, qualche ballo in spiaggia con le band del posto. Molto frequentati la terrazza del Taros Caffè, che domina la Medina ed è illuminata dalle lampade berbere, lo Chalet de la Plage, ideale per un aperitivo, ma perfetto anche per cena e dopocena, come Il Mare e Le Chandeliers. Spesso ci sono gruppi che suonano dal vivo.

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