Fughe

Le Gray, la nuova Beirut

IMG_2883La storia del Libano è lì sotto, in quella piazza dei Martiri che è il simbolo di un paese e della sua capitale. Le Gray è all’angolo fra la piazza e l’elegante rue Wynahd, quasi fosse davvero la rappresentazione di un’epoca, la cerniera capace di legare il passato e il futuro. L’autorevole quotidiano inglese The Independent ha scritto che l’atteso arrivo di questo <chic hotel conferma che la capitale libanese ha finalmente riconquistato il suo antico ed elegante spirito>. Dalle finestre delle camere si vedono il Mediterraneo e il Monte Libano, la moschea di Mohammad Al-Amin, con le sue splendide cupole blu, è a pochi passi e subito dopo, appena lasciata la piazza, c’è la cattedrale maronita di San Giorgio. L’universo complesso a affascinante di Beirut è tutto qui, con il corollario di shopping center e vita notturna per chi viaggia per piacere e di uffici governativi e banche di chi a Beirut viene per affari.

z7tj3go9fo2awieh4nifgnziwbbsahUna serie di ragioni sufficienti per proiettare il Le Gray in vetta agli hotel più apprezzati e frequentati della città: anche per i giramondo dello spettacolo, come Salma Hayek, attrice, registe e produttrice messicana, che passa spesso d qui: per chi volesse imitarla, ha preso la suite 505, proposta ufficialmente a 5.500 dollari a notte durante l’alta stagione.

Tutte le stanze sono ampie e confortevoli, arredate con eleganza e quadri d’autore, tecnologie di ultima generazione, i-Pad dock, espresso machine. E con docce dolcemente violente, con una pioggia d’acqua che precipita da una cipolla fra le più grandi che ci siano negli hotel di lusso di tutto il mondo. Si resterebbe lì sotto per ore.

Indigo on The Roof - NightLe Gray, affiliato alla prestigiosa collezione di alberghi di lusso The Leading Hotels of the World, offre una fuga nei piccoli piaceri di un’ospitalità attenta e cordiale, di un servizio premuroso senza essere invadente. Ma è una fuga anche dai luoghi comuni, che raccontano Beirut come una città insicura, pericolosa, ansiogena. Niente di tutto questo. Qui la vita torna ad essere dolce e questo elegante albergo offre il suo contributo. <Le Gray – ha sentenziato il New York Times – si erge sulla città come un faro modernista>. Indigo on the Roof è un ristorante all’ultimo piano, affacciato sulle moschee e sui palazzi restaurati del centro: cucina ricercata e sofisticata rielaborazione dei cibi tradizionali. Cherry on the Rooftop è la lounge dell’aperitivo serale, del drink del tramonto, mentre la notte è del Bar ThreeSixty un osservatorio a 360 gradi sulla città, con dj e serate a tema.

Anche la piscina è all’ultimo piano, una infinity pool con bordi trasparenti. Il vizio lecito è coltivato nella Cigar Lounge, con i migliori Cubani, una selezione di rari Cognac e preziosi libri che incoraggiano la meditazione. E poi la PureGray Spa and Gym, con ogni tipo di massaggio, bodytherapy, trattamenti facciali anche per uomo, maschere per il volto, uso di fanghi e alghe. Con l’esperienza e l’attenzione che il gruppo CampbellGray ha sempre dato alla natura, al rispetto dell’ambiente e al benessere.

Non si vorrebbe, ma il momento della partenza, prima o poi, arriva inesorabile. E quando è ora di lasciare Beirut, una delle Jaguar bianche del Le Gray è pronta ad accompagnarvi in aeroporto. Pochi minuti di strada, per pensare già al ritorno.

 

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