Africa

Zanzibar, i colori dell’Africa
e lo splendore di Stone Town

Un posto incantato, con un mare bellissimo e una città, Stone Town, che ha case in madreperla e portali in legno intarsiato con ornamenti di ottone. Zanzibar è un luogo unico, che resta a testimoniare il triste passato della tratta degli schiavi ma oggi è meta per splendide vacanze su spiagge meravigliose. E ovunque, i colori magici dell’Africa.

 

 

zanzibarDA EVITARE

Pesce buonissimo, granchi fantastici, ma resistere alla tentazione locale di farli annegare nel latte di cocco. Piuttosto, meglio una semplice passatina sulla griglia.

Freddy Mercury era di Stone Town, la capitale, e la casa natale, in un edificio anonimo, è in Kenyatta road: visita non indimenticabile. I locali, per ragioni religiose, non lo amano: era omosessuale e nel 1991 morì di Aids.

La marea a Zanzibar è regolarmente capricciosa, nel senso che segue gli orari con esattezza e cambia in modo deciso la morfologia delle spiagge. Meglio non andare al mare <a caso>, ma informarsi su quando è conveniente fare il bagno.

Conchiglie e coralli non si portano fuori da Zanzibar. Una legge applicata con severità consente di proteggere la natura da orribili saccheggi.

  

zanzibar_nungwi_e1c7d_T0DA NON PERDERE

Isola delle spezie: non c’è angolo dove non si senta profumo di cannella, chiodi di garofano, cardamomo, pepe. Tanto che una leggenda racconta di un marinaio cieco capace di raggiungere Zanzibar seguendo l’aroma dei karafuu, come in swahili vengono chiamati i chiodi di garofano. Agenzie specializzate organizzano veri e propri spice tour: www.holiday-zanzibar.com

Stone Town ha case in pietra di madreperla e portali in legno intarsiato con ornamenti in ottone. E poi 51 moschee, 6 templi indù e 2 chiese cristiane, con l’atmosfera tranquilla di una città dove le religioni convivono in pace. Maggioranza islamica con supplemento scolastico religioso nel pomeriggio: bimbi in divisa, le ragazzine con velo bianco su grembiule blu.

Stone%20TownLo shopping a Stone Town è un piacevole passeggiare senza meta fra vicoli dalle mille tentazioni, dove spiccano spezie, gioielli d’argento e tessuti. Souvenir d’obbligo è il kanga, un coloratissimo rettangolo di stoffa, un metro per un metro e mezzo, praticamente un pareo, da usare in spiaggia come telo o annodato in vita.

Dal tramonto in poi i giardini di Forodhani si riempiono di bancarelle che propongono pesce fresco arrostito su piccole griglie. Tre euro per uno spiedino, 80 centesimi per un succo di canna da zucchero.

I mercati, Darajani o Mwanakwerekwe, sono un tripudio di colori, attività, merci, cibi. Ma anche di odori. Alcuni, come quello del pesce essiccato, molto forti. Ma questa è Africa autentica.

Mare avventuroso, adorato dagli appassionati di pesca d’altura. Anche Hemingway veniva qui. Far rotta verso il Canale di Pemba: barracuda e squali si pescano tutto l’anno, il pesce vela da ottobre a marzo, il Blu Marlin da novembre a marzo, il tonno pinna gialla da agosto a novembre.

zanz54La candida spiaggia di Kiwenwga è forse la più turistica dell’isola e per questo è affollata di italiani. Bellissima è anche Mangwapani, triste testimonianza di quello che accadeva a Zanzibar, che fu approdo dei mercanti di schiavi. Nelle grotte di Mangwapani venivano stipati in centinaia, prima di partire per le loro destinazioni. Il mercato era a Stone Town, a Kelele square.

Cena in riva al mare, piedi sulla sabbia a Mtoni Marina, pochi chilometri dalla capitale. Cucina tradizionale o sushi, atmosfera unica, menù a partire da 25 dollari. www.mtonirestaurant.com

Il Fusion Lounge è per molti il bar più cool di tutta Zanzibar. Molto frequentato anche il Tutu, che vanta la migliore offerta di whisky della città: splendida vista a picco sull’Oceano.

L’isola di Mafia è una delle perle dell’arcipelago di Zanzibar. Il nome significa <deserta>: è un parco marino dove si può anche soggiornare in case sugli alberi. Accade in un’altra isoletta accanto a Mafia, Chole, in un hotel che si chiama Mjini. Dare un’occhiata a www.cholemjini.com

dolphin-excursionSi nuota con i delfini al largo della spiaggia di Kizimkazi. Andarci la mattina presto e chiedere informazioni ai pescatori, per sapere dove incrociano i branchi. Altrimenti ci si rivolge alle agenzie specializzate e si pagano una quarantina di euro a testa.

Le buffe scimmie colobo rosso, lunghe code arricciate e criniera rossiccia, sono una specie locale che si lascia osservare senza problemi. Vivono nella Jozani Forest, parco molto bello al centro dell’isola: l’ingresso costa 8 euro.

Gli artisti locali possono essere interessanti, ricchi di colori e di stili originali. Visitare la Real African Art Gallery di Stone Town. Per avere un’idea, www.real-african-art-gallery.com

 

-stone-town-zanzibar__largeDOVE VEDERE IL TRAMONTO

Il gin tonic del Sunset bar al primo piano dell’Africa House hotel, dove Hemingway annegava le sue malinconie. Ampio terrazzo con vista sui colori del cielo e del mare, sui dhow che rientano dalla pesca. Atmosfera straordinarie e buoni cocktail: brillano il Coconut Martini, il Funky Monkey e il Mojito. Si accompagnano con calamari fritti e bocconcini di pollo al curry.

 

DOVE ANDARE A BALLARE

Bwawani disco e Garage Club sono fra i locali più frequentati. La Disc Zinc del Zanzibar Safari Hotel, 35 chilometri da Stone Town è uno dei più amati: una zattera in mezzo al mare, una discoteca su un pontile alla fine di un molo che la sostiene sull’Oceano.

THE BEST

THE RESIDENCE, ZANZIBAR AL TOP

zanzibar_poolA un’ora di macchina da Stone Town c’è un piccolo paradiso sul mare. Sei gradi a sud dell’Equatore, di fronte alla Tanzania, lontana appena 35 chilometri, The Residence non ha camere ma ville con piscina privata e maggiordomo a disposizione, perfette per una fuga romantica e ampie abbastanza anche per accogliere una famiglia. E’ l’Africa della natura, con spiagge candide, e del confort, con un pontile in legno che si spinge fin dove è possibile fare il bagno senza toccare, della cultura omanita e della tecnologia wireless. Un mondo incantato fuori dal mondo, dove rilassarsi al sole o esplorare la costa con i kayak, fare snorkelling, kyte surf, pesca d’altura. O raggiungere, in 20 minuti di barca, un tratto di mare dove è possibile fare il bagno con i delfini. Un luogo felice. Dove ci si lascia lusingare anche dalle tentazioni gastronomiche: menù di pesce nei tavoli con vista sulla spiaggia e, la sera, al Pavillon, proposte tipiche della cucina di Zanzibar oltre a più rassicuranti piatti mediterranei e internazionali. La Spa, infine, l’unica al mondo a proporre il metodo Ohashiatsu, molto più di un massaggio, un trattamento capace di cancellare la tensione e rinvigorire corpo e mente. Il resort è ampio: bici a disposizione degli ospiti, anche bambini. The Residence è il primo e unico resort della Tanzania appartenente ai Leading Hotels of the World. www.theresidence.com

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