ESTATE ORA

Le Cayman belle e possibili
fra mante e bucanieri

Belle e possibili. Anche per affari non sempre leciti. Le Cayman erano il rifugio preferito di bucanieri e ubriaconi, oggi sono terra di promessa per operazioni finanziarie e luogo di splendide vacanze. Costose ma indimenticabili. Fra sottomarini, spiagge incantevoli, tartarughe, mante e shopping. 

 

I maligni dicono che i pirati sono rimasti. Perché se le Cayman di ieri erano covo di bucanieri e ubriaconi predatori di navi, questo arcipelago di oggi è la terra preferita di chi naviga nelle acque difficili degli affari. Senza troppi scrupoli, dicono gli stessi maligni. Così, con un linguaggio che oscilla sempre tra marineria e finanze, le pratiche offshore riguardano sia gli assetti societari che le gite in barca. Ma è un gran bel posto, questo microarcipelago – tre isole in tutto – che le leggende dei Caraibi raccontano ancora con dolci tenerezze. A cominciare dall’emblema nazionale, la tartaruga, fornita di vestitino rosso e blu, oltre che di una bella pelle verde. Nuotano a migliaia in queste acque considerate uno dei più straordinari paradisi dei sub, anzi, come dicono gli esperti, l’Everest di chi ama gli abissi. Ma qui non si viene soltanto per scivolare verso il blu più profondo. Qui il clima è splendido, i panorami unici, i ritmi rilassati, la gente ospitali. La vita, in una parola, è comoda. E carissima.

Terra di vacanze miliardarie, se ci si concede senza freni a tutte le suggestioni e le piacevolezze che le isole propongono, ma anche di indimenticabile relax. Perché il bello, come accade in tutti i luoghi che subiscono l’influenza americana, è che se si vuole fare qualcosa, anche di ardimentoso, senza stancarsi, si trova sempre una soluzione. Nessuna voglia di cacciarsi le bombole di aria compressa sulle spalle e di ficcare in bocca l’erogatore? No problem: c’è il sottomarino che porta a fare la visita guidata dell’oceano, per vedere tutto quello si agita a qualche decina di metri sotto il livello del mare. Si vuole scoprire la storia e la vita delle tartarughe? C’è la Farm dove divise in vasche adeguate alle varie età le tartarughe mostrano l’evoluzione della specie. Fino alla vasca superspecial che consente la carezza in acqua, con fotografo pronto a immortalare la tenerezza naturalistica. Le tartarughe costrette a subire tanta affettuosità umana, assicurano alla Farm, cambiano ogni giorno per evitare accumuli di stress.

E’ gente piena di iniziativa quella che abita da queste parti. Se la prima banca è stata aperta nel 1953, in 50 anni lo sviluppo del credito è stato senza eguali al mondo: in 259 chilometri quadrati, più o meno come l’Elba, a Grand Cayman ci sono 600 banche, un migliaio di compagnie di assicurazione e circa 10 mila società protette da un regime di impenetrabili segretezze che hanno trasformato queste isole in un amatissimo rifugio fiscale. La verità, comunque, è che anche la natura, qui, sta benissimo. C’è un posto straordinario, cayman-islands-caribbean-sea-1024x768Sting Ray City, dove si nuota fra nuvole di mante gigantesche, docili come pupazzi animati. Si arriva in mezzora di barca e le mante sono lì, ad aspettare questa visita quotidiana che nessuno perde. Perché loro si lasciano rincorrere e non protestano neppure se le si prende per la coda, con dolcezza, naturalmente, dove hanno un aculeo che se irritate, possono usare per ferire. Ed è questo l’unico pericolo. Per il resto sono un’esperienza straordinaria anche, forse soprattutto, per i bambini. Alcuni, i più piccoli, possono anche spaventarsi di vedere queste che ai loro occhi appaiono come gigantesche sagome nere dentro un’acqua trasparente che brilla su fondali bianchissimi. A Sting Ray City l’acqua è alta mezzo metro o poco più, è calda, invitante. Senza pinne, con una maschera e un boccaglio, si va ad affrontare questa divertente esperienza con le mante. E basta sapersi destreggiare appena un po’ per invitare queste farfalle d’acqua a giocare a rimpiattino: loro imitano quello che si fa e si scatenano in piroette e capriole, si lasciano accarezzare la pancia con le mani e perfino con un’altra pancia, finchè si stufano e volano via: basta un colpo leggero di quelle grandi ali e sono già lontane dieci metri. Poi tornano, ansiose di giocare ancora, agitano l’acqua e creano gorghi di schiuma con un vivace battere di code e ali. E poi fuggono di nuovo. E se c’è feeling tornano ancora, per un torneo di divertimenti che potrebbe durare una giornata intera.

Si va con dispiacere, pensando come poteva essere bello vivere senza oltraggiare la natura. Ecco perché il ritorno a George Town sembra un cambio di pianeta. Casette colorate che nascondono tesori, in un’orgia di shopping che alla fine affanna perfino le signore più scatenate nelle gare di acquisti. Non c’è desiderio che non possa essere appagato, anche se siamo in mezzo al Caribe. Naturalmente, a prezzi adeguati. Quello che stupisce, in questa porzione di mondo, è che con il denaro si può ottenere tutto, ma anche gratis si riesce ad avere molto. 7_seven_mile_beach_cayman_islandsSeven Mile Beach, ad esempio, la spiaggia lunga undici chilometri, per l’appunto 7 miglia, è davvero una delle più belle del mondo: candida, mai affollata, con quella leggera curvatura da golfo che i depliant offrono ai sogni invernali di chi si trova imprigionato fra il traffico e la pioggia, con la vegetazione che in alcuni tratti quasi accarezza l’acqua.

Un incanto. Come la meraviglia che richiama fin qui i sub più esperti. Dicono che le Cayman siano l’Everest dei sub e propongono <Grand Canyon>, la fossa di Grand Cayman, un abisso che precipita oltre i duemila metri. A nessuno è consentito immergersi da solo. Mentre proprio in solitudine, invocando la fortuna, bisognerebbe avventurarsi sulle scogliere di Cayman Brac, la seconda isola per grandezza di questo piccolo arcipelago. Qui, raccontano le leggende, corsari e bucanieri nascondevano i loro bottini: molti sarebbero ancora qui, in paziente attesa di essere scoperti. Muoversi con attenzione, su queste spettacolari scogliere a cinquanta metri d’altezza sul mare e in caso di fortunato ritrovamento, seguire il vecchio rituale. In fondo a Grand Cayman c’è il Rum point. Brindare e versare una goccia nel mare vuol dire consegnarsi all’eternità: entrare nel cuore del Caribe, proprio come facevano i pirati.

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