ESTATE ORA

Trinidad, Carnevale show

carnevale-trinidadChi l’ha visto l’ha giurato. «E’ il solo Carnevale al mondo per il quale ci si possa permettere di snobbare quello di Rio». Ma per fortuna su queste isole gemelle in fondo al Caribe non arrivano ancora charter carichi di turisti in cerca di emozioni esotiche a base di sfilate e samba. A Trinidad e Tobago il Carnevale è ancora affare di stato, organizzato e festeggiato in proprio. Ma è ugualmente straordinario e travolgente, è la festa più attesa dell’anno, è il colpo grosso per chi sfilando in mezzo a una folla eccitata e gaudente celebra la fortuna di aver ricevuto la bellezza come dote naturale e si aggiudica, insieme al titolo di re e regina del Carnevale, anche assegni milionari e contratti pubblicitari per altre migliaia di dollari. Contaminazioni moderne, concessioni al business che non inquinano ancora, almeno non del tutto, un’atmosfera che resta genuina. Perfino paesana. Perchè i «mas camp», raggruppamenti simili alle scuole di samba del Brasile, avviano le loro celebrazioni con parecchi mesi di anticipo, con prove fisse ogni lunedì e giovedì, ma soprattutto con una ricerca meticolosa in tutti i paesi del mondo, una specie di colletta internazionale per i mercati de cinque continenti alla ricerca di lustrini e paillettes, piume e strass, scampoli di stoffe strane e non più utilizzabili da altri. Con ingegno e fantasia, adoperano miseri avanzi per realizzare splendidi costumi con cui trasformano le bellezze locali in libellule e farfalle dalle ali sgargianti e leggerissime, in nuvole capaci anche di far piovere, oppure non le coprono affatto, nel rispetto della tradizione caraibica che ama esibire senza inutili orpelli la bellezza dei corpi. Che qui sono spesso uno schianto. Con poco più di un milione di abitanti, Trinidad vanta una Miss Universo e una Miss Mondo, che prima di diventare reginette planetarie, avevano sfilato sui carri del Carnevale.

trinidadE’ vera scuola di vita, la grande festa di febbraio ed è anche celebrazione interminabile, non perchè duri moltissimi giorni, ma perchè in quei giorni, dal sabato al martedì grasso prima delle Ceneri, quasi non si dorme, in un’alternanza di gare musicali, sfilate, balli, concorsi. Si comincia nella notte tra sabato e domenica, con quella che viene considerata una delle gare più appassionanti, per entusiasmo e rumorosità. Scendono in strada le steel-band, le bande di latta, armate di una specie di tamburo che gli esperti considerano la sola vera invenzione musicale del ventesimo secolo, dettata dalla povertà, che fa affrontare la vita con inventiva, anche nell’arte di divertirsi. Gli storici spiegano che queste bande, composte quasi sempre di giovani e giovanissimi, trovano la loro origine nel culto di Shango, il dio del tuono, adorato degli Yoruba e dai Mandingo africani.

Il debutto dei tamburi di latta a Trinidad, dove vivono anche molti neri arrivati dalle terre d’Africa, avvenne alla fine della guerra, nel maggio del 1945, quando la popolazione scese in strada per festeggiare la pace ritrovata. Da allora le steel band sono l’emblema di Trinidad, l’assordante colonna sonora di questa isola multietnica che ama la gioia di vivere e lo dimostra, anche riuscendo a ottenere straordinarie armonie da questi pezzi di latta o di acciaio chiamati pan, tamburi mozzi che ricordano le sonorità delle Timbalade, le bande musicali di Bahia che nel Brasile meno fortunato sono orgoglio e riscatto per molti ninos de rua, bambini di strada che all’amore di una famiglia mai avuta hanno sostituito l’affetto di una banda musicale. I «mas camp» hanno più o meno la stessa funzione, anche se queste isole nel sud caraibico non conoscono, per fortuna, tragedie analoghe a quelle delle metropoli brasiliane.

People in costume Carnival mas band  Trinidad Carnival Port of Spain Island of Trinidad Trinidad and TobagoPerchè a Trinidad e Tobago si sta bene, i giorni sono dolci, la povertà non è un dramma che avvelena l’esistenza e anzi, questo è uno dei paesi più ricchi del mondo, con un reddito tra i più alti, terzo esportatore di petrolio tra gli stati dell’emisfero occidentale, fra i maggiori produttori di gas naturale e asfalto. Un paese, così dissero, benedetto da Dio. Come pensò Colombo che scoprì l’isola nel 1498: rimase colpito dai tre picchi che si innalzavano verso il cielo e non ebbe dubbi: volle che quel ciuffo verde in mezzo all’Oceano fosse dedicato alla Santissima Trinità che aveva protetto navi e marinai lungo il viaggio e ora benediceva la sua scoperta.

Certo, da allora molte cose sono cambiate, le religioni si sono mescolate tra loro come le lingue e le razze, in un caleidoscopio etnico che fa di Trinidad e Tobago quasi un laboratorio umano di vera e pacifica fratellanza universale. Gemelle separate in casa, sorelle con caratteri e caratteristiche diverse, queste due isole per i viaggiatori in cerca di estrosità esotiche diventano la proposta avvincente di due vacanze in una. Perchè Trinidad è vivace, frenetica e scoppiettante, mentre Tobago è tranquilla e rilassata anche se durante il carnevale rinuncia alla sua flemma e si scatena con le bande di tamboo bamboo, gli artisti del calypso e le ballerine del sexy soca. Vanno in trasferta a Trinidad dove la festa non vuole soltanto spettatori, ma chiede allegra partecipazione, tra Independence Square e Frederick street fino al Queen’s park Savannah. La vera allegria è lo stare insieme, il passatempo preferito degli isolani è «spassarsela» e il Carnevale è soltanto l’appuntamento più frenetico di tutto l’anno, che è costellato da una serie infinita di feste e festival che offrono l’occasione per inventare anche nuovi generi musicali. Queste isole sono state la patria del calypso, sapiente fusione di armonie indiane innestate su ritmi africani e melodie francesi e spagnole ma ora sono un laboratorio musicale che recentemente ha inventato anche il chutney, che interpreta le canzoni popolari indù a ritmo del calypso.

trinidobago-pigeon-pointSuoni e luci a Trinidad, colori e siesta a Tobago. E’ l’abbinata perfetta, che funziona anche al tempo del Carnevale. Perchè appena si conclude la sbornia festaiola, tutto riprende a scorrere come prima. Ed è un’abitudine, più che una tradizione, che nel mercoledì delle ceneri guida la folla a fare un bagno quasi purificatore, a lasciarsi abbracciare dal mare lì dove è più bello. E’ per questo che si abbandona Trinidad e si va a Tobago, dove il tropico esplode. Buccoo Reef è la barriera corallina che sembra inventata e realizzata in un set cinematografico e in un metro d’acqua offre in panavision un film di Folco Quilici. Può perfino capitare, ma sarebbe davvero una fortuna vederlo volare lungo la spiaggia, di assistere all’apparizione di un uccello del paradiso, specie nata in Nuovo Guinea, di fronte alle coste australiane, ma importata fin qui all’inizio del secolo proprio per trasformare parte dell’isola in santuario ornitologico. Oggi oltre a questi straordinari uccelli con la coda lunghissima che termina in uno sbuffo di piume, a Tobago si possono ammirare minuscoli colibrì e maestosi ibis scarlatti che sono il simbolo del paese, mentre Trinidad offre macachi, ocelot, armadilli e più di 600 specie di farfalle. E’ dolce la vita, su queste isole in musica. E’ dolce trail Buccoo reef e Pigeon Point, il sogno tropicale, la spiaggia più fotografata dei Caraibi dove l’onda accogliente offre il tuffo ristoratore, un bagno di energia dopo le fatiche del Carnevale.

 

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