Fughe

Fiji, sogno per due

E’ il periodo giusto per le Fiji, isole rimaste ancora selvagge, ricche di storia e di bellezze. E’ il viaggio ideale per la coppia, romantico, tranquillo, che regala serenità. Di avventuroso c’è, volendo, la passeggiata sui carboni ardenti, una vecchia tradizione che viene ancora rispettata, e la bevuta della “yakona”, una bevanda tradizionale che sa di fango ma con cui brindò anche Papa Giovanni Paolo II.

 

 

zoomfiji_-28064DA EVITARE

Quattro passi sui carboni ardenti qui sono un rito antico, quasi un’abitudine. Firewalking, è il nome della specialità. Chi arriva da lontano viene invitato a provare e molti finiscono al pronto soccorso. Guardare ammirati ed evitare tentativi di imitazione.

Il rugby è grande passione anche per i piloti dei piccoli aerei che portano da un’isola all’altra. Se a un tratto vi accorgete di un frenetico cambio di cuffia da parte dell’uomo che impugna la cloche, non pensate a un’emergenza: cerca semplicemente di ascoltare in diretta la partita.

I figiani, colossi che spesso superano i due metri, hanno una cultura da antichi selvaggi. Sono stati a lungo i più feroci cannibali del Pacifico. Tradizione ormai superata, oggi sono tolleranti, cordiali, ospitalissimi, però è bene conoscere il passato di questo popolo fiero e coraggioso. Chi finiva in pentola veniva sottoposto a un rito satanico: prima che la cottura fosse ultimata, il povero bollito doveva assaggiare se stesso.

 

fiji_islands_world_wallpaper_1280_1024_1946_jpg_940x0_q85DA NON PERDERE

Trecento isole, mare da depliant, paesaggi magnifici, grande atmosfera. Una notte o due dove si atterra, a Viti Levu, e poi via, in una delle isole più piccole, le outer islands o le Mamanuca, le Denarau o l’arcipelago delle Yasawa. Le Fiji possono essere costosissime ma anche <risparmiose>, per chi non si cura di servizi a 7 stelle.

Il sogno per due comincia la sera prima, quando si decide la spiaggia del mattino dopo. E’ il comandante figiano a chiedere con garbo inglese dove deve essere attrezzato il picnic: sulla spiaggia deserta porteranno aragosta con salse e champagne ghiacciato, formaggio francese e frutta tropicale, lasceranno due stuoie intrecciate per distendersi e un ombrellone per ripararsi dal sole. Poi, all’ora fissata, torneranno a prendervi in barca. Isola di Yasawa, Champagne beach.

VFMLID=26927304<Più il mondo cambia, più ci fermiamo dove resta immobile> ha detto David Gilmoure, fondatore del Wakay Club, resort dove la cena è annunciata dal rullo dei tamburi e i bure, le camere, sono circondati da una foresta popolata da daini. Ci si può sposare o rinnovare la promessa di matrimonio sotto un arco di frangipane e boungaville davanti all’oceano. Da due e 8 mila dollari a notte.

La bevve perfino Giovanni Paolo II, quando visitò le Fiji. E’ la yakona, bevanda ributtante che però incarna la tradizione di questo arcipelago: grigiastra, è ricavata dalla radice di kava, pianta parente del pepe, è densa come fango, ha odore penetrante e pizzica. La tazza, chiamata bilo, passa di bocca in bocca. E’ il loro calumet della pace. Rifiutare è impossibile.

fico4Il Bete di Nasalaqau è sacerdote che parla con gli spiriti e incanta gli squali. Sa lui quando entrare in acqua e sussurrare ai pescecani: che obbediscono, nuotano fino a riva e vengono uccisi. La tradizione vuole che il capobranco, il gigantesco squalo bianco, sia risparmiato. Secondo la leggenda il pescecane ricambierà la cortesia: ordinerà ai suoi sudditi di non divorare i pescatori e chiunque si trovi in mare.

La favola dolce di Vatulele è ambientata nella grotta di Korolamalama, affollata di sacri gamberi rossi, chiamati <ua bua>. Finirono in acqua dopo essere stati offerti, come pegno di fidanzamento, alla principessa di Vatulele. Bella ma altezzosa, prima li fece cuocere e poi li gettò nel lago. Il travolgente amore del giovane respinto restituì la vita ai gamberetti che da allora, rossi di passione e forse anche di scottature, nuotano indisturbati, sotto lo sguardo incantato di turisti che amano scoprirsi creduloni. Perchè chi viene alle Fiji, vuole vivere una fiaba, ed è felice di commuoversi, anche con poco.

fiji champagneIl Tabua, il dente di capodoglio, è il più prezioso segno di rispetto che si possa ricevere alle Fiji, anche se il correre dei secoli ha fatto cambiare abitudini e aspirazioni e ora pure qui amano una vita più comoda, senza troppe preoccupazioni. Sarà pure una strana combinazione linguistica, ma lavoro, in figiano, si dice «cakacaka» e anche loro la considerano una brutta parola.

Il rito della fiaccola, quasi fosse un percorso olimpico, che ogni sera si celebra in alcuni grandi resort, dove si può andare a bere un drink. Un gigante con fisico da sogno per signora, gonnellino di paglia e pettorali bene in vista, corre nel giardino e accende le fiaccole disseminate sulla spiaggia, infiammando le lady che assistono silenziose ed ammirate. Sembra banale, invece illumina di emozione, anche al maschile, la notte del Pacifico.

 

 

isole-fiji3DOVE VEDERE IL TRAMONTO

E’ leggenda, ormai, la fine della giornata davanti alla tranquilla laguna di Beqa, distesi su un’amaca sospesa fra due palme, in un leggero, quasi sonnolento dondolio, magari per riprendersi dopo un’immersione. Si beve cocco gelato, o qualunque altra cosa. E’ il mondo che si vorrebbe, colori accesi, profumi intensi, tutto al naturale: ma resiste soltanto qui e in pochi altrove.

 

 

DOVE ANDARE A BALLARE

Le danze tribali sono un grande spettacolo ma anche una difficile arte da imitare. Però ci si prova, con le donne che mimano il movimento delle onde del mare agitando lievemente le braccia e gli uomini che si esibiscono in simulazioni di combattenti con portentosi salti che soltanto veri atleti sono in grado di fare. Per gli appassionati della disco, restano i grandi alberghi di Viti Levu e Vanua Levu.

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