ALBERGHI CHE AMO

Lo Shangri La di Bangkok:
guardo il fiume, mi sento a casa

bangkok night0351087_954248561275553_551200517171410095_nQuella camera sul fiume, che è l’anima di Bangkok, mi colpì trent’anni fa. E non me la sono più tolta dall’anima. Il frastuono delle longtail, le canoe con la coda, ossia l’asse dell’elica lunghissimo, il lento e silenzioso risalire delle chiatte, le houseboat, dove la gente viveva. Rimasi ore ed ore a guardare, affascinato e rapito da quel mondo che mi faceva spalancare gli occhi. Accade ancora, nello stesso posto, con le identiche emozioni di allora.

Style: "SHL BKK doorman"Non mi abituo a Bangkok, non è mai la solita visita, gli entusiasmi sono sempre nuovi, forti, continui. Di uguale, c’è soltanto la mia casa thailandese, un albergo che mi fa sentire coccolato, protetto, ospite gradito, come se davvero fossi a casa. Lo Shangri La custodisce i miei ricordi, ormai di una vita, della mia prima volta in Asia, di quando qui sono rimasto giorni e giorni, di quando sono passato velocemente andando o tornando da Vietnam, Cambogia, Laos, Birmania, Papua, Bali, Australia. Anche il viaggio di nozze ha fatto tappa qui, rientrando dalle Fiji: e ci diedero una suite dell’ala nuova, elegante e tecnologica. Ma, fedele alla tradizione come sono, preferisco la vecchia, anche perché costa meno e incarna al meglio le qualità di questo albergo.

Lo Shangri La ha un grande merito. Non essere snob. Ha lussi concreti e piacevoli, senza sfarzi inutili, ha una piscina splendida dove i bambini giocano e testimoniano la vita vera e non sono costretti a un fastidioso silenzio come accade in altri hotel vicini, considerati più nobili. Ha il sorriso di chi riempie le brocche d’acqua e limone e serve il più buono lime fresh del mondo: sprite, succo di lime, ghiaccio, ma miscelato come a me non è mai riuscito fare. Il ristorante thailandese, quello italiano e il Next2, dove si fa colazione guardando il fiume e si cena, volendo, con un buffet straordinariamente ricco, con il mondo in tavola, dai cibi thai, ovviamente, a quelli indiani, cinesi, giapponesi, europei, pasta e pizza compresi.

SLBK-Greeting-by-Guest-RelationsQuestione di feeling, certo, di emozioni, sensazioni, impressioni, filtrate attraverso una propensione positiva. Ma nel mio lungo peregrinare sulle strade del mondo, davvero poche volte ho trovato una casa così accogliente. Qui sono stato prima di conoscere mia moglie, da solo e in compagnia, sono poi tornato molte volte con lei, Carla, e nostra figlia, Eleonora, con amici, ancora altre volte da solo. Ma tutti noi siamo grati a questo albergo, per averci fatto amare ancora di più la nostra Bangkok.

Un amore intenso, il nostro, al punto che il mio libro “Farfalle sul Mekong”, si conclude proprio sulla terrazza dello Shangri La. Finisce così:

shan21132433trim“Siamo immobili a non far niente, sulle sdraio di legno chiaro, rese morbide da cuscini imbottiti e rivestiti di cotone candido che i boy dello Shangri La cambiano ogni mattina, o anche più volte al giorno, se si ombrano appena un po’. Lontano da noi, ma non molto, subito dopo la curva del fiume, una dolce curva sulla sinistra, brilla il Wat Arun, il tempio consacrato all’Aurora, adesso illuminato da tenui riflettori, tra qualche ora dai raggi del sole, che faranno scintillare le migliaia di mattonelle. E più giù, gli altri templi, con i monaci che sono quasi pronti ad alzarsi, per le prime preghiere della giornata.

Shangri-La_Hotel_BangkokSento il freddo del bicchiere pieno di ghiaccio che mi pizzica le dita e il torpore della stanchezza che conquista ogni centimetro quadrato del mio corpo. Non c’è nessuno con noi nella terrazza sul fiume, è rimasto soltanto il cameriere, in attesa paziente di altre nostre richieste. Sul tavolino abbiamo già un vassoio di frutta, quelle meraviglie orientali che sono arcobaleni di colori e profumi, dolcetti di cocco, cioccolatini squisiti che si stanno sciogliendo pian piano e hanno già fatto diventare beige la carta che copre i piattini. Il caldo umido è bello quando non si ha niente da fare, quando si sta sdraiati con il corpo abbandonato e la testa persa nel nulla, perché non c’è niente da rimpiangere o altro da desiderare sulla riva del fiume di Bangkok”.

 

 

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