Piccoli piaceri, grandi emozioni, atmosfere raffinate, musei splendidi. Certo, anche il carattere altezzoso e a volte fastidioso dei francesi. Ma Parigi resta una città dove affacciarsi spesso. Personalmente, fra le grandi capitali, preferisco Londra, ma mi consolo pensando che ostriche e formaggi qui sono splendidi. E poi ci sono stravaganti curiosità, come il contamovimenti per il sesso da applicare a noi maschietti….
Provare per credere. <Dans le Noir>, rue Quincampoix 51, è un ristorante dove si mangia nell’oscurità totale: chi l’ha provato sostiene che il rapporto qualità prezzo non sia conveniente. Anche se è un esperimento supportato dall’associazione ciechi, forse è meglio evitare. E’ anche bar.
Il charity shop è passione travolgente nella Parigi che pensa alla solidarietà. Personaggi famosi, ma anche anonimi, donano abiti ed oggetti che vengono venduti per sostenere una causa. Merci è stato il primo luogo di vendita, molti lo stanno imitando. A Boulevard Beaumarchais 111, in 1500 metri quadrati di negozio si trova di tutto, prezzi vari, sempre alta qualità.
Mania stravagante, impazza la moda delle cene nei ristoranti clandestini, luoghi che ufficialmente non esistono e vengono svelati soltanto al’ultimo momento, dopo la prenotazione. Uno dei più gettonati – e sicuri – è quello proposto da Laura Adrian e Braden Perkins al The Hidden Kitchen, www.hkmenus.com. Prenotazioni hkreservation@gmail.com, costo da 70 €, per dieci portate. Prenotazioni a lunga scadenza.
Sta spopolando nella Parigi raffinata e giovane l’audacia degli abiti di A-Poc, succursale di Issey Miykake. E’ in rue de Frances Bourgeois 47.
L’intimo esclusivo di Cadolle, dove nacque il reggiseno. Realizzano anche modelli su ordinazione: si trova in rue Cambon 4.
Lovestore, li chiamano. Ma anche <Passaggi del desiderio>. Negozi, appunto, del desiderio, della passione, dell’amore. Negozi non per acquisti in famiglia, ma riservati a coppie disinibite. Dal sexycostume alle candele, un’infinità di proposte legate alla seduzione, alla sorpresa, alle parole, ai profumi: perfino il contamovimenti da applicare ai maschietti durante un rapporto. Per fare i conti alla fine. Un’idea su www.passagedudesir.fr
Batman e Robin sono abatjour, l’orso Yoghi è un soprammobile. E’ il Mama Shelter, creazione di Philippe Starck, estroso designer che sui soffiti ha voluto decorazioni realizzate da graffitari. L’edificio è opera dell’archistar Roland Castro, il concept è della famiglia Trigano, che ha inventato il Club Med. Prezzi low e in ogni stanza un iMac 24 pollici.
Senza soluzioni mediane. O si è davvero patiti della lirica o meglio starne lontani. Da <Bel Canto> si cena ascoltando arie d’opera e operetta, eseguite da giovani cantanti che fanno i camerieri per arrotondare: 72 quai de l’Hôtel de Ville.
Un’ostrica tira l’altra e per non smettere mai a qualsiasi ora andare da l’Huitrerie Garnier, in avenue Mozart, XVI arrondissement: pochi tavoli, ambiente discreto, ottime ostriche. Perfetta anche la piccola catena Le Bar a Huitres con locali a Marais, St. germain e Montparnasse.
Formaggi? Da Androuet, rue Mouffetard 134, vera istituzione parigina: indimenticabile il Munster, dal sapore molto pungente. Dalla Fromagerie d’Auteuil, rue D’Auteuil 58, si compra il Livarot a pasta molle.
Lo stinco di maiale con lenticchie della Brasserie Lipp, storico locale sul boulevard Saint German, ritrovo dal 1880 di intellettuali, artisti, finanzieri, ma soprattutto di gente che vuole mangiare bene. Camerieri ancora in papillon, gilet nero, lungo grembiule bianco. Legno alle pareti. Altri tempi, stessa qualità di sempre.
DOVE VEDERE IL TRAMONTO
Un aperitivo all’Hemingway bar dell’hotel Ritz, in place Vendome, quello di Dodi e Diana: intimo, romantico, governato da Colin Peter Field, nominato miglior barista del mondo. Per le signore, il servizio è accompagnato dall’offerta di un fiore fresco.
Un affaccio, una serata, un semplice poter dire <ci sono stato>. Il Buddha Bar, 8 rue Boissy d’Anglas, è luogo di pellegrinaggio per i discepoli dei locali cult. Una grande Buddha in bronzo troneggia nel bar-ristorante, frequentato da modelle e bella gioventù. Caro. Le Batofar ha fatto storia, discoteca su un battello che con un gigantesco faro illumina la Senna: piace un po’ meno di quanto non entusiasmasse qualche anno fa, ma va ancora alla grande. Le Queen sugli Champs-Elysees infiamma ancora la notte e la domenica continua a proporre la serata gay. Poco lontano la Vip Room, rigorosissima selezione all’ingresso. Sabato sera lesbo al Pulp, boulevard Poissonniere. Il Rex è l’avanguardia per la techno e la house.