Luoghi magici

Skybar, Bangkok dall’alto

the-sky-bar-lebua-stateUno sguardo distaccato può essere utile. Serve a Bangkok, ad esempio, per tirarsi via dal furore infinito del traffico, dalla frenesia delle strade, che affascina ma può anche stancare, dagli odori penetranti di mercatini e bancarelle dove mettono a cuocere di tutto. Uno sguardo dall’alto, aiuta. Incanta. E terrorizza. L’attrazione fatale di questa metropoli d’Asia è un trampolino nel vuoto sottoforma di bar che si staglia in mezzo al cielo e contro le galassie a 250 metri di altezza. Luogo magico e dannato, che toglie il respiro e accende la paura, eccita e deprime. Un cocktail di adrenalina che va visto e visitato, perché è (quasi) unico. Siamo nel cuore della Bangkok turistica, all’inizio di Silom road, verso il fiume. In cima al grattacielo ci sono tre piani di elettrizzanti ritrovi, dove cena la Bangkok ricca ed elegante, frequentati anche da viaggiatori che amano sperimentare le forti emozioni.

B-10Volendo, però, qui si arriva anche per lasciarsi avvolgere da una serata ovattata, protetta dalla cortesia attenta di personale del The Dome che vigilia sugli ospiti, li coccola, li prende per mano e li può abbandonare, se vogliono, nel languore di una cena a lume di candela, in vetta a questo palazzo di 60 e passa piani. Ma i coraggiosi scelgono l’avventura.

L’avventura è alla fine del terrazzo, dove si arriva accolti da un signore in nero che fino a notte fonda ripete con garbo <Mind your step>, attenti al gradino. Perché ce ne sono tre, effettivamente un po’ invisibili, uno in fila all’altro, e si rischia di inciampare. Si piega leggermente a destra, e si va alla frontiera del brivido. Skybar si chiama questa piattaforma nel vuoto, con la città spianata di sotto e il fiume che scorre placido accanto ai serpenti luminosi di auto incolonnate nella notte di Bangkok. Nella notte. Perché qui bisogna venire quando il buio avvolge tutto, perché i colori del giorno non regalano la stessa emozione, perché le tenebre e la foschia calda che avvolge lo sguardo trasformano il panorama in un thriller.

distil-sky-bar-sirroco-bangkokE la gente si intimidisce. Li vedi che affrontano l’avvicinamento al bancone con passo spavaldo, da bon vivant abituati alle sorprese del mondo. Ma sono poi quei dieci metri che portano oltre ad avviare la selezione fra chi ha coraggio e chi invece è paralizzato dalla paura. Gin tonic, doppio whisky o Margarita servono poco se non si resiste all’altitudine. Ma c’è comunque la fila per conquistare un posto e appoggiarsi alla ringhiera sul precipizio. Guardare giù può voler dire scappare all’istante, imboccare subito la via di fuga e rifugiarsi con lo sguardo oltre il bancone, nella sensazione protettiva che da l’idea di essere a un piano terra. E invece è fantastico puntare gli occhi nell’abisso, in quel nulla che separa dalla città, che fa immaginare un’altra dimensione, dove gli umani diventano minuscoli, i rumori e gli odori non ci sono più e i colori sono sfumati. Un’astronave nel cielo di Bangkok. Che serata.

 

 

 

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