Incontri d'Asia

Segreti d’Oriente:
il massage parlour

nightLa storia ha affannato Roma per qualche mese. Perché si raccontava di una coppia di commercianti di via Frattina che ogni due settimane partivano per Bangkok, restavano due notti e poi tornavano. Frequenza sorprendente, spesa elevatissima, ma evidentemente non era questo il problema. Il problema era che la coppia si era, per così dire, innamorata, marito e moglie impazziti per la stessa donna, una stangona che ai tempi era la Regina del Pegasus, locale di gran moda per qualche stagione notturna di Bangkok.

STRADE DEL SESSO Hanno grande fama le strade del sesso della capitale thailandese, dove tutto è esplicito e facilmente fruibile, ma in realtà non c’è molta differenza fra i soi di Bangkok e i vicoli di Soho a Londra. Per non parlare dei Quartieri Rossi disseminati in varie città del mondo. Certo, l’Oriente ha il fascino dell’esotismo e un naturale, prorompente erotismo che finì per stregare pure quella coppia romana. Al Pegasus funzionava così. Per entrare bisognava essere soci, condizione che si realizzava pagando una somma considerevole che consentiva di potersi accompagnare per una dozzina di volte con altrettante ragazze, la stessa o diverse non interessava, e dava diritto a tenere nel Grand Bar del locale dodici bottiglie di alcolici personalizzate con targhetta in ottone. La prima volta che capitò lì, quella coppia romana scelse una ragazza. Che si rifiutò, perché non amava prestarsi a giochi affollati, cioè non voleva essere la terza, e non gradiva affatto la compagnia sessuale delle donne. Dunque, disse di no. Ma il direttore del locale, un severo e autoritario thailandese, la convinse. E il risultato fu stupefacente. Tornata al Pegasus non fece altro che decantare le lodi erotiche della signora che l’aveva scelta e da quel giorno i tre formarono una specie di triangolo fisso.

MASSAimagesZ031PX5FLE LINGUACCE Poi capitai anch’io al Pegasus, insieme a Carla, in una innocente serata durante la quale fummo invitati a visitare il locale. E ci portarono anche nel salottino dove avveniva la scelta, elegante sala affollata da una ventina di ragazze bellissime e ben vestite, tutte fasciate da abiti neri, lunghi o cortissimi, tacchi alti, scollature, sguardi ammiccanti, sorrisi. E non solo per me. Carla venne bersagliata da inequivocabili proposte mute di una splendida girl. Non me ne accorsi, fu mia moglie a dirmelo. Osservai e vidi. Chiedemmo al direttore che era con noi come dovevamo interpretare quei bacini rivolti a Carla e quella punta di lingua fatta saettare appena fuori dalle labbra. Sorrise e ci raccontò la storia della coppia romana. Sorridemmo anche noi, quella ragazza venne al nostro tavolo, bevve una cosa con noi e il direttore, facemmo due chiacchiere e finì la nostra serata al Pegasus. Ci raccontò la storia di sempre, forse anche vera, famiglia numerosa da mantenere, genitori anziani e malati. Poi ci salutò salendo su una potente Bmw. Storie analoghe si trovano un po’ ovunque nel mondo, quel che altrove non si trova sono locali come il Pegasus. O il Poseidon, dove si alternano offerte tradizionali e stili innovativi.

MASSAasian%20massageMASSAGE PARLOUR Siamo nella Bangkok di Rathcadapisek, il viale delle discoteche, dei grandi shopping center, cinema multisala, ristoranti. E grandi Massage Parlour. Il Poseidon ha sette piani. Ingresso con reception, un paio di ragazze che dovrebbero sciogliere eventuali dubbi e dare indicazioni, ma alle quali nessuno si rivolge: o perché sa già tutto, dove andare e cosa fare, o perché l’imbarazzo supera il bisogno di informazioni. Comunque, la prima tappa è al secondo piano, corridoio a destra. Si sfocia nell’acquario, la sala dove oltre una parete di cristallo sono sedute le ragazze. Carine, anonime, bruttine, magre, gasse, originali o con ritocco. Cinquanta, sessanta, cento, dipende dall’orario. Non è un bel vedere, fa anche un po’ impressione, ma funziona così. Ognuna ha un abitino rosa pastello, corto e scollato, e un numero: si sceglie, lei viene chiamata, esce dall’acquario, va incontro a chi l’ha selezionata, lo prende per mano e lo porta via.

MASSA4S5dXQUEGLI ARPEGGI Situazione un po’ diversa al terzo piano, dove c’è il salotto, con pianoforte ed arpa, riservato alle modelle. Più carine, vestite come vogliono, sono al massimo una ventina. Qui non ci sono barriere di cristallo. Chi arriva guarda le ragazze, si siede per bere qualcosa e quando ha deciso viene raggiunto al tavolo da chi lo accompagnerà per la prossima ora. Il seguito è immaginabile.

Fra inizio avventura e conclusione, fino a qualche anno fa, trovava spazio il body massage, pratica, questa sì, altamente eccitante, divagazione erotica di una specialità tipicamente orientale come il massaggio. Ora sembra sia meno presente nell’offerta, perché costa fatica fisica e garantisce meno guadagni, riducendo la possibilità delle repliche nella stessa giornata. Ma era, quella sì, un’esperienza da provare.

SAPONE E MATERASSINO Si cominciava con un bagno in vasca, un’insaponata dettata più da ragioni igieniche che da strategia erotica. Ma la ragazza, una professionista, sapeva come muoversi, è il caso di dirlo, e quei minuti a mollo non erano mai esattamente di relax. Poi si passava alla parte più audace, il body massage vero e proprio, un corpo a corpo sul materassino, identico a quelli usati sui nostri lidi. Un po’ di fantasia, e la destinazione d’uso viene stravolta.

MASSAGimagesYLI62XOHDA PROVARE Confesso che ho peccato: nella mia passione per l’Oriente ci ho messo anche il body-body. E non me ne sono mai pentito. Giovane e robusto, già allora, sono certo che la povera ragazza ancora si ricorda di me. Non certo per virtù erotiche, quanto per superficie corporea sulla quale si dovette cimentare, trasformandosi, come prevedeva il copione, in avvolgente spugna umana. Da parte mia ricordo ancora il suo ansimare, anche qui, niente equivoci: più che passione era proprio affanno. Un metro e ottantatre io, uno e sessanta lei: insomma, ne ha avuto da fare. Il body-body thailandese resta esperienza da provare: come la settimana enigmistica vanta migliaia di tentativi di imitazione, ma nessuno è mai come l’originale. Abili e minute, le ragazze thai trasformano il materassino in una giostra, tanto da confondere chi sta lì sopra e non fargli più capire con quale parte del corpo accarezzano cosa. Tutto diventa un indistinto ma piacevole massaggio con finale a sorpresa, che ciascuno può declinare come crede. Il sesso è un’altra cosa. Sta appena dietro l’angolo, basta niente, appena un cenno, per chiederlo e trovarlo: ma si rischia perfino di restare delusi. E’ proprio come in tutte le altre parti del mondo.

Tratto dal libro “La mia Asia – Trent’anni di viaggi in Oriente” Lt Editore

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